VITTORIO SGARBI – Dante Giotto - 8 Dicembre - 12 Dicembre

 Articolo di Cosimo Sinforini



Dopo le magistrali performance su Caravaggio, Michelangelo, Leonardo e Raffaello, il quinto spettacolo su cui verte la nuova indagine di Vittorio Sgarbi, segna un sorprendente cambio di rotta raddoppiando i protagonisti.

Questa volta al centro della scena c’è la figura di Dante Alighieri nell’anno delle celebrazioni dantesche, messo in relazione con il grande pittore Giotto. 

Il 25 marzo 2021 è stato celebrato nel mondo il VII centenario dalla morte di Dante (data individuata dal MIBAC attraverso il Comitato Nazionale per le Celebrazioni dei 700 anni dalla morte del Sommo Poeta).

Vittorio Sgarbi celebra alla sua maniera Dante intessendo inediti fili conduttori nello scambio con Giotto. Entrambi eminenti attori di una nuova raffigurazione culturale, le opere di Dante e Giotto hanno condizionato i modelli stilistici a seguire, influenzato canoni filosofici, sociali e spirituali del tempo, giungendo a noi come imprescindibili fondamenti di cui facciamo quotidianamente esperienza.

A metà tra spettacolo, lectio magistralis e pure visioni, Vittorio Sgarbi continua a dimostrare come artisti antecedenti il nostro secolo abbiano fortemente inciso il modo di percepire il quotidiano in cui siamo immersi.

 

 

Ormai Vittorio Sgarbi è abituato a sorprendere il suo pubblico. E’ proprio quest’ ultimo ad essere il più svariato possibile, da studenti ad insegnanti, da semplici curiosi a studiosi dell’arte, tutti ad ascoltare uno dei più grandi critici di storia dell’ arte della nostra maltrattata Italia. Il Vittorio Sgarbi televisivo quasi non esiste. Qui assistiamo ad una lezione di storia dell’ arte vera e propria.

La visione di Sgarbi che unisce Dante a Giotto su due filoni artistico/filosofico, ci fa capire quanto in realtà l’arte sia unica e le suddivisione tra le varie discipline è, oggi più che mai, errata. Il viaggio a cui assistiamo è magico, introspettivo. Il tutto accompagnato dalle splendide melodie del violinista Valentino Corvino con, alle sue spalle, uno schermo che unisce il suono a immagini psichedeliche. 2 ore e 30 minuti di puro godimento per gli occhi e per l’ anima.


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