Salvatore Toscano vi aspetta il 20 giugno presso la LIBRERIA BOOKSTORIES DI ROMA per il suo libro " GLI STUPIDI E I FURFANTI

La redazione 


 



Venerdì 20 giugno alle ore 18:30, presso la libreria Bookstorie di Roma, ci sarà la presentazione del romanzo Gli stupidi e i furfanti di Salvatore Toscano. Per l’occasione abbiamo incontrato l’autore che ci ha concesso questa breve intervista in anteprima.

 

D: Ciao Salvatore, potresti raccontarci di cosa parla il tuo romanzo d’esordio Gli stupidi e i furfanti (pubblicato da Baldini+Castoldi)?

 

R: Anche se non amo le etichette, sono costretto a usarne una che temo vada pure di moda: si tratta di un memoir. Racconto di mio padre, morto a quarant’anni quando io ne avevo otto. La struttura del libro è molto semplice ma un po’ folle: ho contato i giorni che ha vissuto papà, dalla data di nascita alla data di morteper l’esattezza sono 14759 ‒ e ho costruito il libro come un conto alla rovescia, documentando in presa diretta le due settimane di avvicinamento all’istante preciso in cui anch’io festeggio i miei 14759 giorni. Ogni capitolo è un giorno che mi conduce all’insolita circostanza di diventare coetaneo di mio padre.

 

D: Come hai riempito queste due settimane che ti hanno portato ad avere la stessa età di tuo padre?

 

R: Gli stupidi e i furfanti è una via di mezzo tra una jam session e una seduta spiritica: un’improvvisazione musicale e un dialogo con decine di apparizioni, di fantasmi che hanno deciso di infestare la mia scrittura. Credevo di lavorare a un testo sulla morte di mio padre, invece stavo raccontando in che modo ho riempito il vuoto che ha lasciato nella mia esistenza quando se n’è andato. La cosa che mi ha stupito di più è che il risultato finale non è malinconico o lugubre, ma divertente, luminoso: il libro ha una sua stralunata leggerezza, è pieno di ottimismo e di una sfrontata voglia di vivere e di superare attraverso l’amore, le amicizie, il cinema, la musica e la vocazione artistica ‒ i momenti più bui che inevitabilmente capitano a chiunque.

 

D: La domanda rischia di essere sciocca ma: scrivendo Gli stupidi e i furfanti credi di aver imparato come si superano i momenti bui?

 

R: Credo di non saperne granché, però… Noi non dobbiamo aver paura del buio, il nostro buio tende a essere passeggero e insegna molte cose. La vita è una continua alternanza di luce e buio: non dobbiamo farci bruciare o accecare dalla luce e non dobbiamo farci annichilire dal buio. Ci sono persone sfortunatissime che vivono nella miseria, con malattie incurabili, in contesti geografici straziati da guerre e carestie: loro sì che conoscono il buio e che potrebbero parlarne come un luogo da cui è impossibile uscire. Per noi che tutto sommato abbiamo una vita normale, c’è solo da essere grati e inventarci una strategia, ognuno la propria, per meritare quote più ampie di luce e benessere. La mia soluzione è l’arte, in particolare ho una fede totale, di stampo quasi mistico, nella letteratura: amo leggere e amo scrivere, è così che mi sono salvato e mi salvo ogni giorno… E, ogni tanto ‒ solo ogni tanto ‒, mi sembra che anche al buio si possa stare bene, che solo nel buio possiamo specchiarci per sapere chi siamo veramente.  

 

Ringraziamo Salvatore Toscano e ricordiamo, per chi volesse incontrarlo dal vivo, che venerdì 20 giugno, alle 18:30, presenterà il suo romanzo Gli stupidi e i furfanti presso la libreria Bookstorie di Roma. A moderare ci sarà lo scrittore e regista teatrale Fabio Massimo Franceschelli.


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