IL COMPLEANNO DI HAROLD PINTER AL TEATRO SALA UMBERTO. 31 GENNAIO/12 FEBBRAIO

articolo di Cosimo Sinforini 


di Harold Pinter
scene Ferdinand Woegerbauer | costumi Anna Maria Heinreich
regia PETER STEIN

31 gennaio – 12 febbraio 2023

Con Maddalena Crippa, Alessandro Averone, Gianluigi Fogacci, Fernando Maraghini, Alessandro Sampaoli, Emilia Scatigno.

 

 

Il Compleanno è stato messo in scena per la prima volta il 28 aprile 1958 all’Arts Theatre di Cambridge e diretta da Peter Wood, è una delle pièce più apprezzate e rappresentate di Harold Pinter che la scrisse a soli 27 anni, influenzato dal teatro dell’assurdo di Samuel Beckett e dalla lettura del Processo di Franz Kafka, di cui lo stesso Pinter realizzo nel 1993 una sceneggiatura cinematografica. La vicenda di Compleanno parte da una situazione apparentemente innocua per poi sfociare nell’inverosimile per via dei suoi personaggi. Individui paurosi, isolati dal mondo in uno spazio ristretto, infelici ma al sicuro. Fintantoché non arriva qualcosa o qualcuno, a scuotere il loro pertugio e a rappresentare una minaccia, un teatro che mette in scena individui soffocati dalla repressione, spesso neanche consapevoli della loro condizione, anzi convinti di essere in effetti uomini totalmente liberi. Peter Stein riprende dopo la sua fortunata edizione di ritorno a casa il suo personale viaggio nella straordinaria drammaturgia pinteriana e lo fa ancora con un testo giovanile del grande autore inglese e ancora con una cosiddetta “commedia della minaccia”, ovvero una commedia dall’inizio apparentemente normale che evolve in situazioni assurde, ostili o minacciose.
Un tipo perdente con un passato non molto chiaro è raggiunto da questo passato, messo sotto terrore e con forza cambiato in un uomo che segue rigorosamente le regole ferree della vita quotidiana. L’atmosfera di una minaccia continua non smette mai – come nella vita di tutti noi – di dominare qualsiasi azione, La domanda: chi siamo noi? Alla quale non possiamo mai rispondere perché una falsa o oscura memoria si mischia con la nostra voglia di metterci in scena, sta al centro di questo compleanno d’orrore.

 

A distanza di anni e di cambi generazionali, mettere in scena Harold Pinter potrebbe sembrare anacronistico. In realtà non esiste autore più contemporaneo che sia stato capace di unire passato e presente. La paura è il tema della modernità, tra pandemie e guerra in atto, l’ essere umano è in crisi esistenziale. Ciò che riesce a smuoverci è l’ imprevisto. L’ imprevisto di situazioni, di persone che entrano improvvisamente nelle nostre viste e che sconvolgono, stravolgono le nostre abitudini. Un cast di tutto rispetto, attori bravi e in parte. La regia sapiente di Peter Stein riesce a collocare la storia in una sorta di bolla dove non vi è possibilità di uscita. Sicuramente da vedere!

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