Peng - in scena Al Teatro Vascello di Roma

 articolo di Cosimo Sinforini 


di Marius Von Mayenburg
traduzione Clelia Notarbartolo
con Fausto Cabra, Aldo Ottobrino, Sara Borsarelli, Francesco Sferrazza Papa, Anna C. Colombo, Francesco Giordano
e con la partecipazione di Manuela Kustermann
scene e disegno luci Marco Giusti
scenografa collaboratrice Alessandra Solimene
video Paride Donatelli
suono Dario Felli
realizzazione scene Danilo Rosati
costumi a cura di Francesco Esposito
aiuto regia Paolo Costantini
macchinista di scena Davide Zanni e attrezzista  Eughenij Razzeca

regia Giacomo Bisordi

produzione La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello
con il contributo di NuovoImaie

 

Cercando di essere fedeli alla visione di Mayenburg per cui “il teatro dovrebbe essere un luogo in cui non sentirsi al sicuro”, con Peng si costruisce un’atroce metafora politica, un’indagine drammatica sulla nascita di una nuova generazione di uomini forti, leader politici pregni d’amore incondizionato per le proprie nazioni, capaci di dare risposte molto semplici a problemi incredibilmente complessi.
L’allestimento, pensato come un adattamento alla realtà italiana della commedia di Mayenburg, sarà costruito come un documentario teatrale con una compagnia di sei interpreti, diretta da Giacomo Bisordi e formata da Fausto Cabra nel ruolo di Peng, Aldo Ottobrino e Sara Borsarelli in quello dei genitori, Giuseppe Sartori/Franceco Sferrazza Papa di un reporter d’assalto, Anna Chiara Colombo e Francesco Giordano, interpreti di dieci figure differenti, da una dottoressa fedele ad Ippocrate ad un’ostetrica narcisista, da un venditore d’armi sfuggito agli anni ‘80 ad una vittima ripetuta di violenza domestica.
Un bambino fuori dal comune o semplicemente un mostro nutrito dall’ipocrisia dei propri genitori? Mostruosità che pervade questa commedia dimentica delle regole e che lascia agli spettatori l’onere della risposta.

 

Il regista Giacomo Bisordi, lucchese, è regista e drammaturgo. Dopo la laurea magistrale in scienze e tecnologie biomolecolari, si diploma in regia presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio d’Amico”. Il suo lavoro si basa sul contemporaneo e questo testo del drammaturgo tedesco Marius Von Mayenburg è alquanto bizzarro. Sembra di trovarsi su un set di Stanley Kubrick, un mix di Arancia Meccanica e Shining dove tutti giocano al massacro, l’ uno contro l’ altro. Gli attori sono molto bravi ad immergere lo spettatore in questo show, dove tutto è possibile.

Un ritmo incalzante che tiene unito il pubblico fino alla fine nonostante una trama non chiarissima. Il messaggio, però è chiaro – oggi i ragazzi hanno tutto, sono coccolati e viziati e crescono senza freni. A loro è tutto concesso e se uno di questi “ragazzacci”  riesce ad avere un minimo di successo, i famigliari cavalcano l’onda cercando la fama a tutti costi. Uno spettacolo disturbante, dove gli attori  sembrano immersi totalmente in questa realtà futuristica. Bravi tutti!

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